Altri eventi / Letteratura

I giovedì della Villa | 21 settembre

1718.15
Terres à terres
(La vita di Pablo Picasso)
di Jean-Christophe Norman
Dialogo tra Jean-Christophe Norman, Émilie Bouvard e Camille Frasca

Jean-Christophe Norman è un performer e artista visivo che esplora la pratica della scrittura ai quattro angoli della terra. Invitato come artista associato nel contesto del progetto “Picasso-Méditerranée”, si propone di riscrivere il romanzo della Vita da pittore di Pablo Picasso di Pierre Daix, pubblicato nel 1977, tracciandolo a terra col gesso lungo le strade di Roma, Barcellona, Malaga, Nizza e Parigi. Libro alla mano, l’artista trascriverà la totalità del volume nei luoghi mediterranei attraversati ed esplorati da Picasso. La scrittura, associata così al tempo della peregrinazione, interroga lo spazio ma anche l’idea del corpo in movimento. Esortando al viaggio, all’evasione, al ricordo, alla circolazione libera da una terra all’altra, il progetto fuori scala di Jean-Christophe Norman interroga le città mediterranee di Picasso.

19.00
Tahar Ben Jelloun
Incontro nell’ambito del Festival della Letteratura di Viaggio

Tahar Ben Jelloun, nato a Fez nel 1947, ha studiato la filosofia e si è trasferito in Francia nel 1971.
Ha pubblicato il suo primo romanzo Harrouda nel 1973 presso la casa editrice Maurice Nadeau. Hanno seguito le pubblicazioni di L’enfant de sable nel 1985 e di La Nuit sacrée nel 1987 che ottenne il prestigioso Prix Goncourt. Cette aveuglante absence de lumière ha ricevuto nel 2004 il Premio internazionale Impac.
Tahar Ben Jelloun ha pubblicato libri pedagogici per i bambini su temi come il razzismo, l’Islam, e ultimamente il terrorismo. Svolge in parallelo un’attività di pittore ed è stato esposto a Roma, Milano, Parigi, Marrakech e a partire da ottobre 2017 al Institut du Monde Arabe. Tahar Ben Jelloun collabora con diversi giornali tra cui La Repubblica e Le Monde.

20.30
Architecture Thinking
Incontro con Odile Decq

L’architetta francese Odile Decq ha visto crescere di giorno in giorno la notorietà e il successo della agenzia da lei fondata nel 1978. Il suo lavoro è un universo completo in seno al quale si affiancano, si interrogano, si rispondono architettura, urbanismo, design e arte. Al suo stile diretto e alla personalità affermata e mutevole corrispondono le sue architetture fatte di geometrie audaci e le sue creazioni innovative nell’ambito del design. Recentemente ha inoltre fondato una sua scuola di architettura a Lione: il Confluence Institute for Innovation and Creative Strategies in Architecture.
Tra le varie opere di questa donna, pioniera e appassionata, si possono citare il Museo d’Arte Contemporanea di Roma (MACRO), il ristorante dell’Opéra Garnier di Parigi, la sede della GL Events a Lione, il FRAC Bretagne e, lo scorso anno, ancora a Parigi, un incubatore di start-up, Cargo.
Impegnata, Odile Decq difende da sempre le donne operanti nell’ambito della creazione come anche la giustizia sociale e una architettura durevole e responsabile.
Nel 2016 riceve il premio “Jane Drew”, attribuito dal The Architects Journal alle personalità “che possiedono forza creativa, e preconizzano il superamento delle regole in favore dell’eguaglianza”. Quest’anno riceverà il prestigioso “Lifetime Achievement Award” assegnato dall’ Architizer all’insieme della sua opera, come anche per il suo impegno, il suo contributo e l’apporto decisivo nel dibattito sull’architettura.

Incontro organizzato in collaborazione con l’Association pour la Recherche sur la Ville et l’Habitat.
L’ARVHA organizza dal 2013 il premio francese per le migliori architette, con il sostegno del Ministero della Cultura. Questo premio intende valorizzare i lavori e le traiettorie professionali di architette per ispirare le giovani generazioni e favorire la progressione della parità in questa disciplina.

 

Jean-Christophe Norman, Ulysses, a long way, 2014

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