Il Festival è diviso in tre sezioni: la competizione internazionale, la selezione Focus e le proiezioni del Piazzale. In attesa di scoprire il programma del 2022, ritrovate i film e gli eventi della edizione 2021.
La Competizione internazionale:
La competizione internazionale è composta di quattordici film, di ogni formato e genere (documentario, fiction, saggio), realizzati durante l’anno precedente il Festival. Questo gesto cinematografico riflette la visione personale, attenta e vivace degli artisti che lo hanno realizzato.
La selezione Focus:
La selezione Focus presenta dei film fuori competizione e delle performance che invitano il pubblico ad esplorare delle esperienze cinematografiche uniche. Rappresenta un’opportunità per condividere momenti speciali con i membri della giuria.
Le proiezioni del Piazzale:
Ogni sera, gli spettatori del festival si riuniscono nel Piazzale (cortile principale di Villa Medici) per un programma di film recenti che riunisce tutto il pubblico per proiezioni uniche sotto le stelle.
Film nella competizione internazionale
AMANSA TIAFI (PUBLIC TOILET AFRICA) di Kofi Ofosu-Yeboah (2021, Ghana, 95’) Prima italiana Ama torna nella città dove, da bambina, è stata offerta a un collezionista d’arte bianco, per recuperare la sua infanzia rubata, con il sostegno di un vecchio amante.
ASSOCIATIONS di Ed Fornieles (2021, Regno Unito, 39’) Prima mondiale Il subconscio del regista è rappresentato da una serie di immagini che pare infinita, mentre sentiamo il suo spirito vagare in uno stato di trance dove i ricordi, i pensieri e i sentimenti compaiono e scompaiono.
BETWEEN THE HEAVENS AND ME di Alfredo Jaar (2020, Stati Uniti, 25’) Prima mondiale Between the Heavens and Me è un diario filmato durante il confinamento nei primi mesi di Covid-19 a New York. Trailer
EL GRAN MOVIMIENTO di Kiro Russo (2021, Bolivia, Francia, Qatar, Svizzera, 85’) Prima romana Dopo sette giorni di cammino insieme ai suoi compagni, il giovane Elder arriva a La Paz per cercare di tornare al suo lavoro in miniera. La grande città è opprimente, e Elder comincia a sentirsi male.
GRAVEYARD CONNEXION di Jonathan Pêpe (2020, Francia, 11’) Prima italiana Si dice che tra cinque anni, Facebook avrà più morti che vivi. I data center sono destinati a diventare dei memoriali, che conservano i file che restano dei morti?
IL BUCO di Michelangelo Frammartino (2021, Italia, Francia, Germania, 93’) Prima romana Agosto 1961 : nel massiccio del Pollino, in Calabria, il Gruppo Speleologico Piemontese scopre la seconda grotta più profonda della terra: l’Abisso del Bifurto.Trailer
INSIDE THE RED BRICK WALL del collettivo Hong Kong Documentary Filmmakers (2020, Hong Kong, 88’) Prima italiana Novembre 2019: il movimento per la libertà a Hong Kong ha scelto come base il Politecnico. Con la polizia che blocca tutte le vie d’uscita, l’università è in stato d’assedio. Trailer
LÈV LA TÈT DANN FÉNWAR di Érika Étangsalé (2021, Francia, 51’) Prima internazionale Jean-René è un lavoratore in pensione. Vive in Francia, a Mâcon, da quando è emigrato dall’isola della Riunione all’età di 17 anni. Oggi, per la prima volta, racconta a sua figlia la sua storia. Trailer
THE LOST DOG di Amie Barouh (2021, Francia, 13’48) Prima mondiale Un cane si è perso nel quartiere della Gare du Nord a Parigi. Passa di mano in mano, scoprendo le contraddizioni del quartiere. Trailer
PETIT AMI PARFAIT di Kaori Kinoshita e Alain Della Negra (2021, Francia, 88‘) Prima mondiale In Giappone, tre adulti cadono sotto l’incantesimo di Rinko, un personaggio del videogioco LovePlus. Questo idillio virtuale li porta per un fine settimana nella città balneare di Atami. .
REPÚBLICA di Grace Passô (2020, Brasile, 15’30 Prima italiana La pandemia rivela la portata della necropolitica che opera nel paese, mentre la società attraversa una crisi etica di fronte a un governo che si fa espressione del potere colonialista.
THE FOULED COMPASS di Madison Bycroft (2020, Australia, Francia, 24’) Prima mondiale Prendendo il nome da un poema del 1973 di Adrienne Rich, il film assume come punto di partenza il galleggiare come metodologia di disorientamento e pratica del piacere.
THE WORKS AND DAYS (of Tayoko Shiojiri in the Shiotani Basin) di C.W. Winter e Anders Edström (2020, Stati Uniti, Svezia, Giappone, Regno Unito, 480’) Prima italiana Il film è una descrizione geografica del lavoro e del non lavoro di una contadina: un ritratto, in cinque stagioni, di una famiglia, di un terreno, di uno spazio sonoro e del tempo stesso. Trailer
VAS-TU RENONCER ? di Pascale Bodet (2021, Francia, 72’) Prima internazionale Parigi, primo terzo del XXI secolo. Édouard è pittore, Charles poeta. Sono amici ma lo scoraggiamento è in agguato di fronte alle avversità. Gulcan, uno straniero, appare dal nulla. Gli viene un’idea.
La sezione Focus presente film fuori concorso e spettacoli di spicco che invitano il pubblico a esplorare generi cinematografici unici. Sarà l’occasione per condividere momenti speciali con i membri della giuria: Béla Tarr parteciperà a una masterclass, condotta dalla giornalista Cristina Piccino. Teresa Castro riunirà tre film rari di due registe sudamericane: le opere di Cecilia Vicuña, (What is Poetry to You?, 1980) e di Beatriz Santiago Muñoz (La Cueva Negra, 2012 e Black Beach / Horse Camp / The Dead / Forces, 2016) saranno messe in dialogo per il loro impegno eco-femminista che si manifesta cinematograficamente nella volontà di spostare l’attenzione, di prendersi cura dei luoghi feriti e delle storie spezzate.
L’artista visivo francese Alexis Guillier presente una performance intitolata La réalité éclatée / A many splattered thing prodotta a Villa Medici. Questa performance, dedicata agli incidenti di riprese nella storia del cinema, racconte la storia di una serie di incidenti, in particolare del cinema italiano, ed esplore il paradosso che esprimono: ingrediente fondante ed essenziale dell’illusione cinematografica, l’incidente nel cinema è anche l’ospite indesiderato di una realtà messa in scena che cerchiamo di controllare. La sezione Focus presente inoltre due film di artisti borsisti a Villa Medici in 2021, Aude Fourel e Evangelía Kranióti. Pourquoi la mer rit-elle? (2019) della regista Aude Fourel si interroga, in dialogo con il cortometraggio Ya Rayi (2017) di Katia Kameli, sul ruolo delle canzoni algerine nella trasmissione orale delle rivendicazioni intime, sociali e politiche. Exotica, Erotica, Etc. (2015) dell’artista e regista Evangelía Kranióti, accanto al film di Suzanne Husky, Sur la prolifération des sirènes en temps de naufrage (2017) offre narrazioni complementari sulle mitologie marittime contemporanee, fra odissea erotica e commercio globalizzato.
Tavole rotonde e dibattiti completano questi itinerari esplorativi con i collezionisti di video artIsabelle e Jean-Conrad Lemaître, il sociologo e filosofo Edgar Morin, il direttore del cinema di ARTE Olivier Père… affinché questa prima edizione del Festival di Film di Villa Medici si possa svolgere in uno spirito di incontro ed apertura.
Proiezioni del Piazzale
SERRE MOI FORT di Mathieu Amalric (2021, Francia, 97’) Sembra trattarsi della storia di una donna che se ne va Trailer In presenza di Mathieu Amalric Proiezione organizzata in collaborazione con Fondazione Cinema per Roma
L’ORPHELINAT di Shahrbanoo Sadat (2019, Afghanistan, Germania, Danimarca, Francia, Lussemburgo, 90’) Alla fine degli anni ’80, il quindicenne Qodrat vive per le strade di Kabul. Vende i biglietti del cinema al mercato nero. Un giorno, la polizia lo porta all’orfanotrofio sovietico della città. In presenza di Shahrbanoo Sadat Proiezione organizzata in collaborazione con Fondazione Cinema per Roma e Rome City of Film – UNESCO
DRIVE MY CAR di RyūsukeHamaguchi (2021, Giappone, 179′) Yusuke Kafuku, un attore e regista teatrale che non riesce a superare la perdita della moglie Oto, accetta di dirigere Zio Vanja per un festival di Hiroshima. Lì conosce Misaki, una giovane donna silenziosa incaricata di fargli da autista e di guidare la sua macchina.
DRAMMA DELLA GELOSIA (TUTTI I PARTICOLARI IN CRONACA) di Ettore Scola (1970, Italia, Spagna, 106’) Oreste, muratore romano maturo e comunista convinto, incontra e s’innamora di Adelaide Ciafrocchi, una fioraia che ha un banco al cimitero del Verano a Roma. In presenza di Gianluca Farinelli (Cineteca di Bologna)
A CHIARA di Jonas Carpignano (2021, Italia, Francia, 98’) In Calabria, una quindicenne scopre che suo padre è affiliato della ‘Ndrangheta e è immischiato in un traffico di stupefacenti. In presenza di Jonas Carpignano
LA GIURIA
Per la sua prima edizione, il Villa Medici Film Festival è stato accompagnato da una prestigiosa giuria composta da tre personalità del mondo del cinema e delle arti: Teresa Castro, Mati Diop e Béla Tarr.
Teresa Castro
Teresa Castro è docente di cinema e studi audiovisivi all’Università Sorbonne Nouvelle – Paris 3. Formatasi in storia dell’arte a Lisbona e Londra, è stata ricercatrice post-dottorato al Musée du Quai Branly (Parigi) e al Max Planck Institute for the History of Science (Berlino). Ha pubblicato in particolare La Pensée cartographique des images. Cinéma et culture visuelle (Aléas, 2011). Le sue recenti ricerche si concentrano sui legami tra cinema e animismo, sull’eco-critica e le forme di vita vegetale nella cultura visiva. In questo contesto, ha pubblicato “The Mediated Plant” (E-flux, 2019), ha co-curato l’opera collettiva Puissance du végétal et cinéma animiste. La vitalité révélée par la technique (Dijon, Presses du réel, 2020), ha partecipato alla mostra Plant Revolution! (CIAJG, Guimarães, 2019) e ha curato il sito Segredos da Natureza / Secrets of Nature (Culturgest, Lisbona, 2021). Teresa Castro fa parte del collettivo La vie à l’œuvre e del comitato consultivo del seminario internazionale Doc’s Kingdom. Parallelamente alle attività accademiche, conduce un lavoro di critica e di programmatrice.
Mati Diop
Mati Diop, nata nel 1982, vive e lavora tra Parigi e Dakar. Il suo primo lungometraggio, Atlantique (2019) ha ricevuto il Grand Prix della competizione ufficiale del Festival di Cannes, il Mary Pickford Award inaugurale al Toronto Film Festival, il First Feature Award del New York Critics Circle e il British Film Festival. Nello stesso anno, Atlantique è stato iscritto nella lista dei 10 migliori film internazionali agli Oscar. I suoi medi e cortometraggi Mille Soleils (2013), Big in Vietnam (2012), Snow Canon (2011) e Atlantiques (2009) sono stati selezionati e premiati in numerosi festival internazionali. Nel 2016, Mati ha ricevuto il “Martin E. Segal – Emerging Artist Award” dal Lincoln Center per il suo lavoro. Come attrice, Mati Diop ha recitato in Trente-cinq rhums (2008) di Claire Denis, Simon Killer (2012) di Antonio Campos, Fort Buchanan (2014) di Benjamin Crotty (regista ex borsista di Villa Medici), Hermia y Helena (2016) di Matias Piñeiro e nel suo ultimo cortometraggio, In My Room (2020), recentemente presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Béla Tarr
Béla Tarr ha iniziato la sua carriera all’età di sedici anni come regista amatoriale. Ha poi lavorato al Balázs Béla Stúdió in Ungheria, un importante laboratorio di cinema sperimentale dove ha debuttato come regista. Béla Tarr ha studiato all’Università di arte drammatica e cinema di Budapest (1977-1981) prima di co-fondare la Társulás Filmstúdió, in attività fino al 1985, e di lavorare in seguito come regista indipendente. Nel 2003 ha fondato TT Filmműhely, un laboratorio di cinema indipendente che ha diretto fino al 2011, per poi fondare la scuola internazionale di cinema Film Factory a Sarajevo nel 2012. Béla Tarr è membro dell’Accademia Europea del Cinema dal 1997, presidente dell’Associazione dei registi ungheresi e membro dell’Accademia Széchenyi di Lettere e Arti. La sua filmografia comprende Family Nest / Családi tüzfészek (1977), Macbeth (1982), Damnation / Kárhozat (1988), The Man from London / A londoni férfi (2007) e The Turin Horse / A torinói ló (2011). Dalla sua decisione di ritirarsi dal cinema, ha intrapreso un nuovo percorso artistico presentando, fra le altre, l’acclamata mostra Till the End of the World, all’Eye Filmmuseum di Amsterdam nel 2017.
La squadra del Festival
Olivia Cooper-Hadjian (Comitato di selezione) è coordinatrice della selezione al festival Cinéma du Réel di Parigi. È co-programmatrice della sezione “Saggi” della piattaforma Tënk. È inoltre critica e membro del comitato di redazione dei Cahiers du cinéma.
Arthur Godard-Saulgeot (Comitato di organizzazione) è referente per la programmazione culturale e la produzione di Villa Medici. Si interessa dei legami artistici che uniscono la Francia e l’Italia nonché del ruolo specifico che ricoprono le residenze d’artista nel processo di creazione.
Hou Hanru (Comitato di selezione) è un autore prolifico e curatore di mostre con sede a Roma, Parigi e San Francisco. Attualmente è Direttore artistico del MAXXI (Museo nazionale delle arti del XXI secolo) a Roma.
Lili Hinstin (Comitato di organizzazione & Comitato di selezione) è programmatrice e direttrice artistica. Referente della sezione cinema di Villa Medici fra il 2005 e il 2009, diventa direttrice artistica aggiunta del festival Cinéma du Réel dal 2010 al 2013. Lili Hinstin assume in seguito la direzione artistica del Festival di Film di Belfort (2013 – 2018), poi del Festival Internazionale di Locarno (2018 – 2020).
Evelyne Jouanno (Comitato di selezione) è curatrice di mostre e ricercatrice in arte contemporanea con sede a Roma, Parigi e San Francisco. Il suo lavoro si concentra sul ruolo dell’arte come strumento di ristrutturazione istituzionale e di trasformazione sociale.
Laurent Perreau (Comitato di organizzazione) è autore e regista per il cinema e la televisione, ed è inoltre autore di scenografie di immagini nell’ambito del festival di fotografia Les Rencontres d’Arles.
Sam Stourdzé (Comitato di organizzazione) è specialista delle immagini e delle relazioni fra arte, fotografia e cinema. È curatore di numerose mostre e autore di varie opere di riferimento. Dal 2020 è direttore dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici.
Véronique Terrier Hermann (Comitato di organizzazione) è insegnante e responsabile del programma di sostegno alla ricerca (Belle Arti di Nantes, Istituto per la Fotografia di Lille). In particolare, ha co-diretto Jeux sérieux. Cinéma et art contemporain transforment l’essai, edizione Head/Mamco, Ginevra, 2015.
I VINCITORI
Sabato 18 settembre, sul palco del Piazzale di Villa Medici, la giuria ha assegnato i due premi della prima edizione del Festival di Film di Villa Medici. I film vincitori sono stati proiettati di nuovo il giorno seguente.
PREMIO PER IL MIGLIORE FILM Inside the Red Brick Wall (2020) del collettivo Hong Kong Documentary Filmmakers
Presentato in prima nazionale in occasione del Festival, il film documentario è stato filmato nel novembre 2019 e testimonia i giorni caldi del movimento per la libertà a Hong Kong, che scelse come base della rivolta il Politecnico, centro universitario nevralgico in stato d’assedio ma completamente isolato dai blocchi di polizia.
Il Premio per il migliore film, di 5000 euro, consiste anche in una residenza di scrittura di quindici giorni a Villa Medici per i registi.
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA El Gran Movimiento (2021)diKiro Russo
Per il suo secondo lungometraggio, il prodigio boliviano Kiro Russo filma La Paz e il sottoproletariato dei minatori con un realismo magico stupefacente. Il film racconta come, dopo sette giorni di marcia con i suoi compagni, il giovane Elder raggiunge la città per essere reintegrato nel suo lavoro in miniera.
Il Premio speciale della giuria, di 3000 euro, consiste anche in una residenza di sette giorni a Villa Medici per il regista.
“Il premio per il migliore film va a un film che è riuscito in un singolo gesto coerente a combinare l’urgenza assoluta di resistere, di combattere l’oppressione, con le richieste dello sguardo e dell’occhio cinematografico. Un film che rimette in questione ma anche da maggiore rigore alla nozione stessa dell’atto di creazione cinematografica, e che dalla sua posizione di impegno totale verso una causa, ci porta anche a questionarci sul nostro ruolo in quanto spettatori. Un film a cui siamo grati di averci aperto gli occhi e di averci ricordato quale sia il costo della resistenza.”
“Abbiamo scelto di premiare El Gran Movimiento (Premio della Giuria) per il suo stile cinematografico singolare e la sua inventiva. È un film con una vera sensibilità sociale e siamo rimasti colpiti dalla sua empatia.”
La giuria (Teresa Catro, Mati Diop, Béla Tarr)
“Grazie per aver dato questo premio a Inside the Red Brick Wall, specialmente quando il governo di Hong Kong sta approvando molti emendamenti mentre parliamo per rendere ufficialmente illegale la proiezione di film come questo a Hong Kong. Continuate ad informarvi su quello che sta succedendo a Hong Kong, e speriamo che questo, e altri film documentari, possano continuare ad essere visti. Grazie.
Hong Kong Documentary Filmmakers
MECENATI E PARTNER
Le Festival di Film di Villa Medici ringrazia i mecenati e i partner che hanno sostenuto la sua prima edizione: