Perché l’Italia ? Pourquoi l’Italie? Arti visive e architettura: il ruolo dell’Italia nel XX secolo
dal 12 marzo 2009 - al 14 marzo 2009La presenza delle accademie straniere a Roma, la continuità del Grand Tour, la moltiplicazione di grandi eventi artistici, la creazione di istituzioni culturali di rilievo provengono da una tradizione umanistica che ha ancora ragione di essere nel contesto attuale della globalizzazione. Questo convegno si pone come obiettivo di valutare e di comprendere il perdurare dell’Italia come destinazione, fonte di ispirazione e centro d’influenza per gli artisti e gli architetti nel XX secolo, e di analizzare contemporaneamente la realtà del suo rinnovamento attuale. Attraverso la storia degli scambi con altri paesi, cercheremo di analizzare la complessità della dialettica che si crea tra i beni culturali e la creazione, tanto nelle politiche culturali, quanto nella concezione delle opere. In che misura si predispone la storia di questi scambi all’interno delle impostazioni politiche o dei cambiamenti economici? Come si adatta l’Italia della seconda metà del XX secolo allo scacchiere artistico internazionale? Aldilà delle vicende politiche o economiche, è possibile definire l’Italia come genius loci contemporaneo? Il convegno è articolato su tre assi principali, ripartiti su tre giornate: Dalla percezione alla restituzione: l’Italia degli artisti degli architetti stranieri nel XX secolo Questa prima giornata è dedicata alla percezione immaginaria o reale dell’Italia nell’ambito degli scambi artistici. Cosa vengono a cercare in Italia gli artisti e gli architetti? Cosa conservano del loro viaggio? In che misura la loro percezione e restituzione dell’Italia è il riflesso della loro epoca e delle loro origini geografiche, culturali e politiche? Permettere gli scambi, assicurarne la diffusione: quale politica culturale? Ci si interroga qui sulla storia e il contesto delle strutture e delle istituzioni che hanno permesso tali scambi artistici e che hanno portato l’Italia a prendere consapevolezza del suo ruolo sulla scena artistica internazionale. Si illustrerà così l’evoluzione della politica culturale in Italia, del passaggio da una strumentalizzazione politica negli anni ’30 a un adattamento necessario alle esigenze contemporanee di un mercato dell’arte sempre più dominante. L’Italia come genius loci contemporaneo Attraverso i ricordi protagonisti anziani e le testimonianze di quelli attuali (artisti, architetti, critici, galleristi, diplomatici, collezionisti), si misurera l’impatto dell’Italie sulla creazione. L’Italie è un luogo e un contesto di creazione come un altro? Perché scegliere deliberatamente l’Italia oggi? In che misura le costrizioni derivanti dal luogo sono integrate nel processo di creazione e inducono a realizzare degli oggetti specifici? Elisabeth Essaïan / Marylène Malbert