Facciate dipinte e a sgraffito (Italia, XV-XVII secolo)
Dal 7 al 9 marzo 2013Atelier internazionale di ricerca organizzato dall’Accademia di Francia a Roma, il Centre André Chastel e l’Université Paris-Sorbonne. A cura di Antonella Fenech-Kroke (CHAR-HiCSA, Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne) e Jérémie Koering (CNRS/Centre André Chastel). Manifestazioni emblematiche della cultura visiva dell’Italia tra il Quattrocento e il Seicento, le facciate dipinte e a sgraffito sono oggi al centro di un movimento – avviato negli anni ’80 – di riscoperta e di conservazione che ha interessato alcune città italiane (Genova, Trento, Verona, Firenze…). Tuttavia, nonostante l’importanza quantitativa dei casi conservati o documentati e l’autorevolezza degli artisti che ne sono stati i protagonisti (fra i quali Mantegna, Giorgione, Tiziano, Pordenone, Vasari, Polidoro da Caravaggio, Tintoretto, Taddeo Zuccari…), questa particolare forma decorativa è rimasta per la storiografia artistica un oggetto di studio generalmente ‘periferico’. Al di là di un certo numero di ricerche specifiche, spesso associate a progetti di salvaguardia e di tutela delle facciate dipinte in alcuni centri urbani italiani, il fenomeno non è stato ancora studiato nella sua globalità. Lo scopo di questo atelier di ricerca è di esaminare questa pratica artistica in funzione di una serie di piste tematiche definite che permetteranno non soltanto di riconsiderare la complessità formale, iconografica e semantica delle facciate dipinte e a sgraffito, ma di valutarne l’impatto nei contesti urbani, sociali e politici specifici dell’Italia della prima modernità. Primo momento di un lavoro di ricerca collettivo, queste giornate costituiscono l’occasione per discutere e confrontare i risultati iniziali, in vista della pubblicazione di un saggio sul fenomeno delle facciate dipinte in Italia tra il XV e il XVII secolo. Federico Zuccaro, Taddeo Zuccari decora la facciata di Palazzo Mattei a Roma , ca. 1595, penna ed inchiostro bruno, © Los Angeles, J. Paul Getty Museum