Residenza Medici | Elitza Gueorguieva e il suo film “Notre endroit silencieux”

Scrittrice, regista e performer, Elitza Gueorguieva ha lasciato il suo paese natale, la Bulgaria, diciassette anni fa. È questa distanza che la porta a interrogare il tema della memoria collettiva e il suo intreccio con le storie individuali. Nell’aprile 2021, sarà in residenza a Villa Medici per finalizzare il suo progetto cinematografico Notre endroit silencieux (Il nostro luogo silenzioso) e per iniziare a scrivere il suo nuovo romanzo.

Come evocare e capire il passato dalle tracce appena visibili e dai ricordi frammentati dell’infanzia? Come raccontare l’indicibile, come affrontare il lutto?

 

Notre endroit silencieux (Il nostro luogo silenzioso) – Riassunto

Il padre di Aliona, un dissidente silenzioso, ingegnere e pulitore di Chernobyl, una divertente canaglia, è scomparso un giorno in mare vicino alla costa turca. Tutti i corpi sono stati trovati dopo un naufragio, tranne il suo. Sorgono dubbi. Aveva già fatto diversi tentativi per fuggire dalla sua realtà bielorussa: aveva fatto saltare con la dinamite un litorale per passare con la sua barca; aveva cominciato a bere; aveva annunciato che sarebbe fuggito in India. A meno che l’immaginazione infantile di Aliona non lo avesse inventato.

Vent’anni dopo, Aliona vive in Francia. Dalla costa della Normandia, inizia la scrittura di un romanzo su questa storia, fa dei ricordi per riempire i buchi. Per questo sceglie una lingua con dei buchi – il francese, il suo. Allo stesso tempo, intraprende un’indagine per cercare di capire meglio: quanti chilometri bisogna percorrere per trovare il proprio centro? Se i movimenti pro-democrazia dell’estate del 2020 avessero avuto luogo nel 1994, suo padre sarebbe partito comunque? Cosa c’è di reale in questa storia ricomposta di vari ricordi d’infanzia frammentati? 

 

Il progetto cinematografico di Elitza Gueorguieva

Notre endroit silencieux (Il nostro luogo silienzioso) © Elitza Gueorguiva

“Ho incontrato Aliona, l’altra straniera del gruppo che, come me, stava lottando con gli ostacoli della scrittura in una lingua straniera (francese), in un gruppo di scrittori. Durante le nostre prime letture, la gente ci guardava con curiosità, a volte accigliata: gli aggettivi non corrispondevano ai nomi, le strutture delle frasi non erano molto francesi. Le nostre origini straniere erano lungi dall’essere l’unica cosa che avevamo in comune: entrambi abbiamo raccontato, con la libertà fattuale offerta dal genere dell’autofiction letteraria, la nostra infanzia sotto il regime comunista, io in Bulgaria e lei in Bielorussia. Nelle nostre storie diamo conto di un’epoca che è scomparsa attraverso il viaggio personale dei nostri cari. Nel romanzo di Aliona, una ragazza va alla ricerca di Juri, suo padre, espulso dal partito comunista, scomparso nel Mar Nero un pomeriggio d’autunno del 1995. La sua barca fu trovata vicino alla spiaggia di G. in Turchia, insieme ai corpi di tutti i suoi passeggeri tranne il suo. Per mancanza di prove, era difficile dichiarare la sua morte, figuriamoci accettarla.

Mi sento immediatamente coinvolto in questa storia, che è allo stesso tempo commovente e misteriosa, familiare e lontana. Sono impressionato dalla potenza poetica del testo di Aliona e dal suo grande potenziale cinematografico. Ma ciò che mi tocca di più e che sarà al centro del film è proprio questa deviazione attraverso la creazione letteraria, fatta da Aliona per ricomporre l’evento passato. La creazione letteraria è lo spazio dove l’incontro con il padre è ancora possibile. È questo spazio che il film rende visibile, amplificando la tensione tra sogno e realtà, tra poesia e memoria.

Notre endroit silencieux (Il nostro luogo silienzioso) è un film sulla memoria che si fa ai limiti dell’immaginazione. Accoglie i ricordi frammentari di Aliona che sbocciano nel corso delle scene e ci disegnano una storia carica di poesia, a volte di umorismo, anche di malinconia.”

 


Scritto e diretto da Elitza Gueorguieva
Immagine: Thomas Favel e Elitza Gueorguieva
Montaggio: Mélanie Braux
Montaggio e missaggio del suono: Arno Ledoux
Taratura: Damien Pelletier Brun
Musica originale: Arno Ledoux

Prodotto da: Eugénie Michel-Villette e Martichka Bozhilova
Produzione: Les Films du Bilboquet – AGITPROP – Tënk Tv – Pictanovo

Emittente: Tënk Tv
67 minuti
Lingue: Francese, Russo


Biografia

Nata a Sofia, Elitza Gueorguieva vive e lavora a Parigi da quindici anni.

Ha diretto diversi cortometraggi di fiction e documentari creativi, tra cui Chaque mur est une porte nel gennaio 2017 (premi e menzioni al Cinéma du Réel in Francia, Transcinema in Perù, al Faito Doc Festival in Italia, ecc.) Ha appena finito il suo secondo lungometraggio, Notre endroit silencieux, che sarà presentato in anteprima nella selezione Burning lights a Vision du réel 2021 in Svizzera. In questo nuovo film filma la realizzazione del romanzo che il suo alter-ego bielorusso Aliona sta iniziando su suo padre, un avventuriero marittimo, fisico e sognatore, scomparso al largo di una costa turca nel 1995.

In letteratura, Elitza Gueorguieva ha pubblicato il suo primo romanzo Les Cosmonautes ne font que passer (I cosmonauti sono solo di passaggio) con Verticales nel settembre 2016 e Folio nel 2018 (Premio SDGL André Dubreuil per il primo romanzo, nelle liste del Premio Flore). Ha anche pubblicato testi brevi in varie riviste (AOC, Le Nouveau Magazine littéraire, La Revue If, Jef Klak, Terrain Vague, ecc.) e un racconto su Livre des places pubblicato da Inculte. Crea regolarmente performance testo/video per vari eventi e luoghi come i festival Hors Pistes, Actoral Marseille, Hors-Limites e Extra! al Centre Pompidou.

Nelle sue creazioni, cerca forme atipiche ed esplora i legami tra il reale e il fantastico, tra il politico e l’intimo, tra l’immagine e il testo. Il suo lavoro ha sia una dimensione burlesca che malinconica.

 

Immagine di copertura : © Elitza Gueorguieva