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28.11.2024
Installazioni, inaugurazioni di studi, proiezioni, letture e performance dei borsisti di Villa Medici.
Nel cuore dell’autunno, la Notte Bianca celebra la creazione contemporanea e mette in mostra il lavoro dei sedici borsisti di Villa Medici nel campo delle arti visive e plastiche, della musica, della letteratura e della storia dell’arte. Nel corso di una serata, Villa Medici si trasforma in un luogo dove l’arte contemporanea, il patrimonio e il paesaggio risuonano all’unisono. La Notte Bianca è concepita come una passeggiata attraverso i giardini e le aree storiche di Villa Medici, con alcuni spazi privati, come gli studi dei borsisti, eccezionalmente aperti al pubblico per l’occasione. Spettacoli, letture, concerti, installazioni e proiezioni scandiscono la Notte Bianca invitando i visitatori a riscoprire le proprie esperienze sensoriali. Nell’oscurità, le sagome delle statue antiche e dei pini bicentenari si fondono con i giochi di luce, le forme e i suoni che si sprigionano dai sentieri del giardino, dalle logge e dai saloni.
Grand Salon
Concerto
Song Recycle
con Caroline Cren
20’
Grand Salon
Lettura
Lettere a San Paolo
Lettres pour Saint Paul
(FRA)
15’
Petit Salon
Performance musicale
Il libro delle morte I
Le livre des mortes I
con Arturo Franzino
20’
Petit Salon
Performance musicale
Il libro delle morte II
Le livre des mortes II
con Arturo Franzino
20’
Grand Salon
Lettura
Canto per armi splendide
Chant pour des armes splendides
con Seynabou Sonko
(FRA)
15’
Grand Salon
Concerto
Song Recycle
con Caroline Cren
15’
Grand Salon
Performance
NOI
NOUS
con Claudia Jane Scroccaro, Janco Boy Bystron
25’
Grand Salon
Lettura
Lettere a San Paolo
Lettres pour Saint Paul
(FRA)
15’
Grand Salon
Lettura
Canto per armi splendide
Chant pour des armes splendides
con Seynabou Sonko
(FRA)
15’
Piazzale
Concert
Gamelan javanais
15’
Accesso alle performance, letture e film nel limite dei posti disponibili. Sistema di registrazione per la programmazione sul posto.
Meteoro
Installation vidéo
Bloom (Drowsy I), Bloom (Drowsy II), Bloom (Drowsy III)
Open studio
Halte I
Installation sonore
Vermanie remains
Installation de l’exposition Le chant des sirènes
La mutinerie de Fontevraud
Open studio et installation
You May Own the Lanterns, but We Have the Light
Installation vidéo
Borromini contemporain
Installation
Pour alléger le fardeau des murs
Installation
Gerusalemme – Via Dolorosa
Installation
Trab’ssahl
Installation vidéo
Loro-loroning atunggal, Unifier ce qui est double
Film
We Will Feed You, From Fishes to Mammals Fountain
Installation de l’exposition Le chant des sirènes
Comment faire un arpentage
Installation
Un troisième testament
Film
Granularity of Content
Photographie
dalle 18.00 a mezzanotte (ultimo ingresso alle 23.30)
Gratuito: è indispensabile la prenotazione
Giardini e spazi storici di Villa Médici
Accesso e servizi
Haig Aivazian (1980, Libano) è un artista visivo con sede a Beirut. Il suo lavoro spazia tra immagini in movimento, scultura/installazione, disegno e performance ed esplora il modo in cui il potere integra, influenza e sposta persone, oggetti, animali, paesaggio e architettura. Tra il 2020 e il 2022 è stato direttore artistico del Beirut Art Center, dove ha fondato e diretto la pubblicazione digitale thederivative.org.
Bianca Bondi (1986, Sudafrica) è un’artista visiva con sede a Parigi. La sua pratica prevede l’attivazione o l’elevazione di oggetti banali attraverso l’uso di reazioni chimiche. I materiali con cui lavora sono scelti per il loro potenziale trasformativo o per le loro proprietà intrinseche, sottolineando l’interconnessione delle cose nel mondo, la loro transitorietà e rivelando i cicli della vita e della morte. Le sue opere sono state esposte presso Lafayette Anticipations (2023), la Fondation Louis Vuitton (2021), il Casino Luxembourg (2020) e nell’ambito delle Biennali di Lione 2019, Busan 2020 e Thaïlande 2021.
Jérôme Printemps Clément-Wilz (Francia) è uno scrittore e regista che lavora in particolare con i documentari. I suoi film sono stati selezionati ai festival di Rotterdam, Amsterdam e Toronto e sono inclusi nelle collezioni della Cinémathèque Française. Ha vinto il Grand Prix al Doxa, al Festival del Cinema di Hong Kong e un Étoile al LaSCAM. Il suo lavoro si estende anche alla performance, alla fotografia e all’installazione. Con i collettivi La Tendre Émeute, Epectase e Carmel Miracle, si è esibito allo Zénith di Parigi e al museo TRAFO ed è stato esposto a Circulation(s) e Mécènes du Sud. È anche membro fondatore di Ateliers Wonder.
Nicolas Daubanes (1983, Francia) è un artista che vive e lavora a Perpignan. Da oltre 15 anni lavora a una serie di residenze immersive nelle carceri (disegni, installazioni e video). Nicolas Daubanes ha vinto il Prix Mezzanine Sud les Abattoirs nel 2017, il Prix des Amis du Palais de Tokyo nel 2018 e il premio Drawing Now nel 2021. Ha presentato una grande installazione alla Biennale di Lione nel 2022. Nel 2025 presenterà una mostra personale al Pantheon di Parigi.
Abdessamad El Montassir (1989, Marocco) è un artista visivo. Lavorando con scienziati, cittadini-testimoni e attivisti, sta sviluppando una pratica artistica all’incrocio tra ricerca e creazione. Le sue opere sono il frutto di un processo meticoloso in cui la raccolta di testimonianze intangibili e di narrazioni collettive fa rivivere memorie orali che sono spesso sepolte e taciute dalla storia ufficiale.
Amalia Laurent (1992, Francia) è un’artista e ricercatrice che vive e lavora tra Parigi e Nîmes. Il suo lavoro affronta temi topografici, geografici e cartografici che sono sia reali che fantastici. La sua ossessione per le realtà alternative ha dato vita a un corpus di opere – macchie, installazioni, performance, sculture – che rendono tangibili i confini tra mondi reali e/o paralleli. Attualmente sta conducendo una ricerca sui legami tra gli allestimenti architettonici e le pratiche processionali presso l’EHESS ed è anche membro del gruppo di musica giavanese Genthasari dell’associazione Pantcha Indra.
Pierre-Yves Macé (1980, Francia) è un compositore. Il suo lavoro combina musica elettroacustica e musica strumentale utilizzando un metodo che prende in prestito dalla musique concrète, prendendo come fonte primaria suoni registrati, documenti e archivi. Ha pubblicato CD con le etichette Tzadik, Sub Rosa e Brocoli. Ha scritto partiture per gli ensemble L’Instant donné, Les Cris de Paris e Ictus. Collabora regolarmente con registi (Sylvain Creuzevault, Joris Lacoste), coreografi (Emmanuelle Hunh, Liz Santoro e Pierre Godard) e scrittori (Pierre Senges, Mathieu Larnaudie). La sua musica è stata oggetto di un Ritratto per l’edizione 2023 del Festival d’Automne à Paris.
Clovis Maillet (1981, Francia) ha pubblicato La parenté hagiographique (2014) e Les genres fluides (2020). Ha curato diversi numeri di riviste scientifiche mentre conduce ricerche sull’uso della storia nell’arte contemporanea(Witch TV, 2021; Un Moyen âge émancipateur, con Thomas Golsenne, 2021). Clovis Maillet e Louise Hervé lavorano nel campo della performance e dell’installazione e realizzano film dall’inizio degli anni 2000. Hanno pubblicato Attraction Étrange, 2013, Spectacles sans objet, 2015 e L’Iguane, 2018. Clovis Maillet ha co-scritto lo spettacolo Medieval Crack con il collettivo Foulles.
Nicolas Sarzeaud (1992, Francia) si è laureato all’École du Louvre e ha conseguito un dottorato all’EHESS. È membro associato del Centre de Recherche Historique e borsista FRS-FNRS presso l’Université catholique de Louvain. Nel 2021 ha difeso una tesi sul culto dei sudari di Cristo tra il XIV e il XVI secolo, pubblicata da Cerf nel 2024 con il titolo Les Suaires du Christ en Occident (I sudari di Cristo in Occidente). Ha insegnato presso l’Université Lumière Lyon II e l’Université de Lorraine e ha pubblicato numerosi articoli sul culto delle immagini nel tardo Medioevo e sul modo in cui venivano mostrate, viste e diffuse grazie a un’intensa produzione di copie, che colloca in una lunga storia di facsimili.
Claudia Jane Scroccaro (1984, Italia) è una compositrice italiana con sede a Parigi, dove insegna musica elettronica all’Ircam. Cerca di raggiungere una coerenza tra scrittura strumentale ed elettronica strutturata attraverso strumenti di composizione assistita da personal computer. La sua musica oscilla tra due temporalità estreme, alternando ritmi traboccanti e compulsivi a esplorazioni immersive e introspettive, intrecciate con l’espressività della voce parlata.
Seynabou Sonko (1993, Francia) è un’artista della diaspora senegalese con sede a Parigi. Laureata all’UQAM di Montreal, all’ENSAV La Cambre di Bruxelles e all’Université Paris 8, i suoi primi passi letterari sono stati segnati dalla pubblicazione di testi su riviste come Sabir, Muscle e Sève. Nel 2023 ha pubblicato il suo primo romanzo, Djinns, con Editions Grasset, vincendo il Prix du Cheval Blanc e il Prix de la Porte Dorée. Seynabou Sonko è anche musicista, sceneggiatrice e cantante. Il suo universo musicale, come la sua scrittura, è una testimonianza della sua creatività senza limiti e della sua determinazione ad abbattere i confini.
Ana Vaz (1986, Brasile) è un’artista e regista nata nel Midwest brasiliano, abitato dai fantasmi sepolti dalla sua capitale modernista: Brasília. La sua filmografia provoca e mette in discussione il cinema come arte dell'(in)visibile e strumento capace di disumanizzare l’umano, ampliando le connessioni con forme di vita non umane o spettrali. Come conseguenza o espansione della sua cinematografia, le sue attività artistiche si concretizzano anche in scrittura, pedagogia critica, installazioni e passeggiate collettive.
Pierre Von-Ow (1992, Francia) è un ricercatore e curatore di storia dell’arte, laureato presso l’Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne e la Columbia University. Il suo lavoro si concentra principalmente sulle intersezioni tra arti e scienze nel periodo moderno. Nel 2024 ha discusso una tesi all’Università di Yale sulla storia della prospettiva in Gran Bretagna e nell’Impero britannico nel XVII e XVIII secolo. Nel 2021 ha curato la mostra virtuale William Hogarth’s Topographies per la Lewis Walpole Library. Tra le sue pubblicazioni, ha recentemente co-curato un’antologia di scritti sul cinema di Jean-Claude Lebensztejn(Propos filmiques, Paris, Macula, 2021) e un numero speciale della rivista Écrans su William Hogarth e il cinema (Paris, Garnier, 2024).
Lise Wajeman (1973, Francia) è professore di Letteratura Comparata presso l’Université Paris Cité. Si occupa di letteratura e arte rinascimentale e ha pubblicato in particolare L’amore per l’arte. L’erotismo dell’artista e dello spettatore nel XVI secolo (Droz, 2015). Dal 2016 segue la letteratura contemporanea anche come critico: ha pubblicato numerosi articoli su Mediapart e contribuisce regolarmente al podcast L’Esprit critique.
Louisa Yousfi (1988, Francia) è una giornalista e critica letteraria. È autrice di Rester barbare (La Fabrique, 2022), un’opera in cui riprende il motivo della “barbarie” preso in prestito dallo scrittore algerino Kateb Yacine per offrire un resoconto politico e letterario del (ri)divenire barbaro di neri e arabi in Francia. Più recentemente, ha contribuito all’opera collettiva Contre la littérature politique (con Pierre Alferi, Nathalie Quintane, Leslie Kaplan, Tanguy Viel e Volodine, La Fabrique, 2024).
Arturo Franzino, nato nel 1997, è uno chef. La sua adolescenza in Sicilia, trascorsa percorrendo le strade alla ricerca dei migliori produttori locali per il negozio di alimentari dei suoi genitori, ha costituito la base dei suoi progetti futuri. A questo è seguito un anno in Ecuador, poi un corso di formazione classica presso l’Institut Paul Bocuse e l’alta gastronomia. Arturo Franzino scopre la cucina anche in Giappone, da Luca Fantin, dove si fondono la purezza delle materie prime e la ricerca della realizzazione. La Scandinavia, bella e fredda, e la regione delle Alpilles, dove ha lavorato per Fabien Dumont, un ortolano biologico, hanno segnato la sua esperienza di chef. Arturo Franzino è affascinato dai gesti e dall’artigianato e cerca di nutrire rispettando la vita e la morte.
2022
17.11.2022