Installazioni, inaugurazioni di studi, proiezioni, letture e performance dei borsisti di Villa Medici.


Nel cuore dell’autunno, la Notte Bianca celebra la creazione contemporanea e mette in mostra il lavoro dei sedici borsisti di Villa Medici nel campo delle arti visive e plastiche, della musica, della letteratura e della storia dell’arte. Nel corso di una serata, Villa Medici si trasforma in un luogo dove l’arte contemporanea, il patrimonio e il paesaggio risuonano all’unisono. La Notte Bianca è concepita come una passeggiata attraverso i giardini e le aree storiche di Villa Medici, con alcuni spazi privati, come gli studi dei borsisti, eccezionalmente aperti al pubblico per l’occasione. Spettacoli, letture, concerti, installazioni e proiezioni scandiscono la Notte Bianca invitando i visitatori a riscoprire le proprie esperienze sensoriali. Nell’oscurità, le sagome delle statue antiche e dei pini bicentenari si fondono con i giochi di luce, le forme e i suoni che si sprigionano dai sentieri del giardino, dalle logge e dai saloni.

Programma

Performance

  • 19.00

Grand Salon

Pierre-Yves Macé

Concerto

Song Recycle

con Caroline Cren

20’

 

  • 19.45

Grand Salon

Jérôme Printemps Clément-Wilz

Lettura

Lettere a San Paolo

Lettres pour Saint Paul

(FRA)

15’

 

  •  20.00

Petit Salon

Clovis Maillet, Flor Paichard

Performance musicale

Il libro delle morte I

Le livre des mortes I

con Arturo Franzino

20’

 

  •  20.30

Petit Salon

Clovis Maillet, Flor Paichard

Performance musicale

Il libro delle morte II

Le livre des mortes II

con Arturo Franzino

20’

  •  20.30

Grand Salon

Louisa Yousfi

Lettura

Canto per armi splendide

Chant pour des armes splendides

con Seynabou Sonko

(FRA)

15’

 

  • 21.00

Grand Salon

Pierre-Yves Macé

Concerto

Song Recycle

con Caroline Cren

15’

  • 21.30

Grand Salon

Seynabou Sonko

Performance

NOI

NOUS

con Claudia Jane Scroccaro, Janco Boy Bystron

25’

 

  • 22.15

Grand Salon

Jérôme Printemps Clément-Wilz

Lettura

Lettere a San Paolo

Lettres pour Saint Paul

(FRA)

15’

 

  • 22.45

Grand Salon

Louisa Yousfi

Lettura

Canto per armi splendide

Chant pour des armes splendides

con Seynabou Sonko

(FRA)

15’

 

  • 23.15

Piazzale

Amalia Laurent, Christophe Moure, Daniele Zappatore

Concert

Gamelan javanais

15’

 

Accesso alle performance, letture e film nel limite dei posti disponibili. Sistema di registrazione per la programmazione sul posto.

Installazioni

  • Ana Vaz

Meteoro

Installation vidéo

 

  • Bianca Bondi

Bloom (Drowsy I), Bloom (Drowsy II), Bloom (Drowsy III)

Open studio

 

  • Claudia Jane Scroccaro

Halte I

Installation sonore

 

  • Aïcha Snoussi

Vermanie remains

Installation de l’exposition Le chant des sirènes

 

  • Nicolas Daubanes

La mutinerie de Fontevraud

Open studio et installation

 

  • Haig Aivazian

You May Own the Lanterns, but We Have the Light

Installation vidéo

 

  • Pierre Von-Ow

Borromini contemporain

Installation

 

  • Amalia Laurent

Pour alléger le fardeau des murs

Installation

 

  • Nicolas Sarzaeud

Gerusalemme – Via Dolorosa

Installation

 

  • Abdessamad El Montassir

Trab’ssahl

Installation vidéo

 

  • Amalia Laurent

Loro-loroning atunggal, Unifier ce qui est double

Film

 

  • Laure Prouvost

We Will Feed You, From Fishes to Mammals Fountain

Installation de l’exposition Le chant des sirènes

 

  • Lise Wajeman

Comment faire un arpentage

Installation

 

  • Jérôme Printemps Cléments-Wilz

Un troisième testament

Film

 

  • Alessandro Gallicchio, SIlva Agostini

Granularity of Content

Photographie

We Will Feed You, From Fishes to Mammals Fountain

Laure Prouvost

Pour alléger le fardeau des murs

Amalia Laurent

Gerusalemme - Via Dolorosa

Nicolas Sarzeaud

Trab'ssahl

Abdessamad El Montassir

La mutinerie de Fontevraud

Nicolas Daubannes

You May Own the Lanterns, but We Have the Light

Haig Aivazian

Bloom (Drowsy I), Bloom (Drowsy II), Bloom (Drowsy III)

Bianca Bondi

Meteoro

Ana Vaz

Loro-loroning atunggal

Amalia Laurent

Granularity of Content

Alessandro Gallicchio, Silva Agostini

Un troisième testament

Jérôme Printemps Clément-Wilz

Comment faire un arpentage

Lise Wajeman

Song Recycle

Pierre-Yves Macé, Caroline Cren

Song Recycle

Pierre-Yves Macé, Caroline Cren

Canto per armi splendide

Louisa Yousfi, Seynabou Sonko

Lettere per San Paolo

Jérôme Printemps Clément-Wilz

Il libro delle morte

Clovis Maillet, Flor Paichard

Noi

Seynabou Sonko

Gamelan javanais

Amalia Laurent, Christophe Moure, Daniele Zappatore

Informazioni pratiche

Giovedì 28 novembre

dalle 18.00 a mezzanotte (ultimo ingresso alle 23.30)

Gratuito: è indispensabile la prenotazione

Giardini e spazi storici di Villa Médici

Accesso e servizi

  • L’accesso alle letture e agli spettacoli è soggetto a disponibilità
  • Cibo e bevande disponibili in loco
  • Non c’è guardaroba in loco
  • Articoli vietati: caschi da moto, borse di grandi dimensioni, valigie, ecc.
  • Gli animali non sono ammessi a Villa Medici, ad eccezione dei cani guida

Haig Aivazian

Haig Aivazian (1980, Libano) è un artista visivo con sede a Beirut. Il suo lavoro spazia tra immagini in movimento, scultura/installazione, disegno e performance ed esplora il modo in cui il potere integra, influenza e sposta persone, oggetti, animali, paesaggio e architettura. Tra il 2020 e il 2022 è stato direttore artistico del Beirut Art Center, dove ha fondato e diretto la pubblicazione digitale thederivative.org.

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Bianca Bondi

Bianca Bondi (1986, Sudafrica) è un’artista visiva con sede a Parigi. La sua pratica prevede l’attivazione o l’elevazione di oggetti banali attraverso l’uso di reazioni chimiche. I materiali con cui lavora sono scelti per il loro potenziale trasformativo o per le loro proprietà intrinseche, sottolineando l’interconnessione delle cose nel mondo, la loro transitorietà e rivelando i cicli della vita e della morte. Le sue opere sono state esposte presso Lafayette Anticipations (2023), la Fondation Louis Vuitton (2021), il Casino Luxembourg (2020) e nell’ambito delle Biennali di Lione 2019, Busan 2020 e Thaïlande 2021.

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Jérôme Printemps Clément-Wilz

Jérôme Printemps Clément-Wilz (Francia) è uno scrittore e regista che lavora in particolare con i documentari. I suoi film sono stati selezionati ai festival di Rotterdam, Amsterdam e Toronto e sono inclusi nelle collezioni della Cinémathèque Française. Ha vinto il Grand Prix al Doxa, al Festival del Cinema di Hong Kong e un Étoile al LaSCAM. Il suo lavoro si estende anche alla performance, alla fotografia e all’installazione. Con i collettivi La Tendre Émeute, Epectase e Carmel Miracle, si è esibito allo Zénith di Parigi e al museo TRAFO ed è stato esposto a Circulation(s) e Mécènes du Sud. È anche membro fondatore di Ateliers Wonder.

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Nicolas Daubanes

Nicolas Daubanes (1983, Francia) è un artista che vive e lavora a Perpignan. Da oltre 15 anni lavora a una serie di residenze immersive nelle carceri (disegni, installazioni e video). Nicolas Daubanes ha vinto il Prix Mezzanine Sud les Abattoirs nel 2017, il Prix des Amis du Palais de Tokyo nel 2018 e il premio Drawing Now nel 2021. Ha presentato una grande installazione alla Biennale di Lione nel 2022. Nel 2025 presenterà una mostra personale al Pantheon di Parigi.

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Abdessamad El Montassir

Abdessamad El Montassir (1989, Marocco) è un artista visivo. Lavorando con scienziati, cittadini-testimoni e attivisti, sta sviluppando una pratica artistica all’incrocio tra ricerca e creazione. Le sue opere sono il frutto di un processo meticoloso in cui la raccolta di testimonianze intangibili e di narrazioni collettive fa rivivere memorie orali che sono spesso sepolte e taciute dalla storia ufficiale.

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Amalia Laurent

Amalia Laurent (1992, Francia) è un’artista e ricercatrice che vive e lavora tra Parigi e Nîmes. Il suo lavoro affronta temi topografici, geografici e cartografici che sono sia reali che fantastici. La sua ossessione per le realtà alternative ha dato vita a un corpus di opere – macchie, installazioni, performance, sculture – che rendono tangibili i confini tra mondi reali e/o paralleli. Attualmente sta conducendo una ricerca sui legami tra gli allestimenti architettonici e le pratiche processionali presso l’EHESS ed è anche membro del gruppo di musica giavanese Genthasari dell’associazione Pantcha Indra.

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Pierre-Yves Macé

Pierre-Yves Macé (1980, Francia) è un compositore. Il suo lavoro combina musica elettroacustica e musica strumentale utilizzando un metodo che prende in prestito dalla musique concrète, prendendo come fonte primaria suoni registrati, documenti e archivi. Ha pubblicato CD con le etichette Tzadik, Sub Rosa e Brocoli. Ha scritto partiture per gli ensemble L’Instant donné, Les Cris de Paris e Ictus. Collabora regolarmente con registi (Sylvain Creuzevault, Joris Lacoste), coreografi (Emmanuelle Hunh, Liz Santoro e Pierre Godard) e scrittori (Pierre Senges, Mathieu Larnaudie). La sua musica è stata oggetto di un Ritratto per l’edizione 2023 del Festival d’Automne à Paris.

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Clovis Maillet

Clovis Maillet (1981, Francia) ha pubblicato La parenté hagiographique (2014) e Les genres fluides (2020). Ha curato diversi numeri di riviste scientifiche mentre conduce ricerche sull’uso della storia nell’arte contemporanea(Witch TV, 2021; Un Moyen âge émancipateur, con Thomas Golsenne, 2021). Clovis Maillet e Louise Hervé lavorano nel campo della performance e dell’installazione e realizzano film dall’inizio degli anni 2000. Hanno pubblicato Attraction Étrange, 2013, Spectacles sans objet, 2015 e L’Iguane, 2018. Clovis Maillet ha co-scritto lo spettacolo Medieval Crack con il collettivo Foulles.

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Nicolas Sarzeaud

Nicolas Sarzeaud (1992, Francia) si è laureato all’École du Louvre e ha conseguito un dottorato all’EHESS. È membro associato del Centre de Recherche Historique e borsista FRS-FNRS presso l’Université catholique de Louvain. Nel 2021 ha difeso una tesi sul culto dei sudari di Cristo tra il XIV e il XVI secolo, pubblicata da Cerf nel 2024 con il titolo Les Suaires du Christ en Occident (I sudari di Cristo in Occidente). Ha insegnato presso l’Université Lumière Lyon II e l’Université de Lorraine e ha pubblicato numerosi articoli sul culto delle immagini nel tardo Medioevo e sul modo in cui venivano mostrate, viste e diffuse grazie a un’intensa produzione di copie, che colloca in una lunga storia di facsimili.

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Claudia Jane Scroccaro

Claudia Jane Scroccaro (1984, Italia) è una compositrice italiana con sede a Parigi, dove insegna musica elettronica all’Ircam. Cerca di raggiungere una coerenza tra scrittura strumentale ed elettronica strutturata attraverso strumenti di composizione assistita da personal computer. La sua musica oscilla tra due temporalità estreme, alternando ritmi traboccanti e compulsivi a esplorazioni immersive e introspettive, intrecciate con l’espressività della voce parlata.

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Seynabou Sonko

Seynabou Sonko (1993, Francia) è un’artista della diaspora senegalese con sede a Parigi. Laureata all’UQAM di Montreal, all’ENSAV La Cambre di Bruxelles e all’Université Paris 8, i suoi primi passi letterari sono stati segnati dalla pubblicazione di testi su riviste come Sabir, Muscle e Sève. Nel 2023 ha pubblicato il suo primo romanzo, Djinns, con Editions Grasset, vincendo il Prix du Cheval Blanc e il Prix de la Porte Dorée. Seynabou Sonko è anche musicista, sceneggiatrice e cantante. Il suo universo musicale, come la sua scrittura, è una testimonianza della sua creatività senza limiti e della sua determinazione ad abbattere i confini.

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Ana Vaz

Ana Vaz (1986, Brasile) è un’artista e regista nata nel Midwest brasiliano, abitato dai fantasmi sepolti dalla sua capitale modernista: Brasília. La sua filmografia provoca e mette in discussione il cinema come arte dell'(in)visibile e strumento capace di disumanizzare l’umano, ampliando le connessioni con forme di vita non umane o spettrali. Come conseguenza o espansione della sua cinematografia, le sue attività artistiche si concretizzano anche in scrittura, pedagogia critica, installazioni e passeggiate collettive.

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Pierre Von-Ow

Pierre Von-Ow (1992, Francia) è un ricercatore e curatore di storia dell’arte, laureato presso l’Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne e la Columbia University. Il suo lavoro si concentra principalmente sulle intersezioni tra arti e scienze nel periodo moderno. Nel 2024 ha discusso una tesi all’Università di Yale sulla storia della prospettiva in Gran Bretagna e nell’Impero britannico nel XVII e XVIII secolo. Nel 2021 ha curato la mostra virtuale William Hogarth’s Topographies per la Lewis Walpole Library. Tra le sue pubblicazioni, ha recentemente co-curato un’antologia di scritti sul cinema di Jean-Claude Lebensztejn(Propos filmiques, Paris, Macula, 2021) e un numero speciale della rivista Écrans su William Hogarth e il cinema (Paris, Garnier, 2024).

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Lise Wajeman

Lise Wajeman (1973, Francia) è professore di Letteratura Comparata presso l’Université Paris Cité. Si occupa di letteratura e arte rinascimentale e ha pubblicato in particolare L’amore per l’arte. L’erotismo dell’artista e dello spettatore nel XVI secolo (Droz, 2015). Dal 2016 segue la letteratura contemporanea anche come critico: ha pubblicato numerosi articoli su Mediapart e contribuisce regolarmente al podcast L’Esprit critique.

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Louisa Yousfi

Louisa Yousfi (1988, Francia) è una giornalista e critica letteraria. È autrice di Rester barbare (La Fabrique, 2022), un’opera in cui riprende il motivo della “barbarie” preso in prestito dallo scrittore algerino Kateb Yacine per offrire un resoconto politico e letterario del (ri)divenire barbaro di neri e arabi in Francia. Più recentemente, ha contribuito all’opera collettiva Contre la littérature politique (con Pierre Alferi, Nathalie Quintane, Leslie Kaplan, Tanguy Viel e Volodine, La Fabrique, 2024).

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Arturo Franzino

Arturo Franzino, nato nel 1997, è uno chef. La sua adolescenza in Sicilia, trascorsa percorrendo le strade alla ricerca dei migliori produttori locali per il negozio di alimentari dei suoi genitori, ha costituito la base dei suoi progetti futuri. A questo è seguito un anno in Ecuador, poi un corso di formazione classica presso l’Institut Paul Bocuse e l’alta gastronomia. Arturo Franzino scopre la cucina anche in Giappone, da Luca Fantin, dove si fondono la purezza delle materie prime e la ricerca della realizzazione. La Scandinavia, bella e fredda, e la regione delle Alpilles, dove ha lavorato per Fabien Dumont, un ortolano biologico, hanno segnato la sua esperienza di chef. Arturo Franzino è affascinato dai gesti e dall’artigianato e cerca di nutrire rispettando la vita e la morte.

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