Storico dell'arte

Yvane Chapuis

Yvane Chapuis

2012-2013
2012-2013

Yvane Chapuis
Periodo: 2012-2013
Professione: Storico dell’arte Storica dell’arte della formazione, Yvane Chapuis si interessa nello specifico delle forme performative dell’arte contemporanea. Ha condotto una ricerca accademica sulla relazione fra la danza e le arti visive nella scena americana degli anni 60 che l’ha portata a partecipare all’allestimento di diverse mostre fra cui
The other show , Kunstmuseum, Lucerna (2000) e la Biennale di Arte Contemporanea di Lione (2001), oltre alla direzione del numero speciale di Art Press dedicato alla danza, nel 2002. Dal 2001 al 2009 ha co-diretto i Laboratoires d’Aubervilliers, luogo di produzione e ricerca artistica multidisciplinare. In tale cornice, ha sviluppato un programma di interventi artistici in spazi pubblici il cui obiettivo è sperimentare la capacità dell’arte di esistere al di fuori dei luoghi ad essa consacrati. Ha pubblicato per l’editore Xavier Barral un libro dedicato al
Museo precario
Albinet di Thomas Hirschhorn (2004) e al
Teatro permanente di Gwenaël Morin (2009). È stata recentemente nominata capo-progetto per la definizione dell’opera sulla Torre Medicea di Clichy-Montfermeil ed è associata alla programmazione di
Questions d’artistes – création contemporaine presso il Collège des Bernardins di Parigi. La ricerca che conduce presso l’Académie de France di Roma concerne le forme contemporanee della “scultura sociale” (
Sociale Plastik ), così come è stata concepita nel corso degli anni ’60, ’70 e ’80 dall’artista tedesco Joseph Beuys e secondo la quale l’organizzazione della vita degli uomini è un materiale d’arte. A partire da un corpus di opere le cui radici affondano sia nel campo delle arti visive, sia nella danza e nel teatro, il suo scopo è quello di mostrare come il disincanto post-moderno, tanto spesso invocato nello sviluppo dell’arte d’oggi e dei discorsi che l’accompagnano, non sia un elemento fortuito. Lo sguardo deve semplicemente spostarsi oltre le istituzioni che organizzano la visibilità dell’arte. In seno a tale corpus compare
Projet pour une Jurisprudence (2007) di Olive Martin e Patrick Bernier, i cui archivi sono stati presentati in occasione del primo
teatro nel mese di giugno. Quest’opera, che ha conquistato l’alleanza e la collaborazione dei giuristi e assume il carattere di un atto processuale, si propone di forzare l’ostilità del diritto in materia di stranieri a partire dall’ospitalità del diritto d’autore per creare una giurisprudenza sulla materia e richiamare il potere creativo dei giudici.

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