Call for papers | Studiolo 16 – 2019

Pubblicata dall’Accademia di Francia a Roma, Studiolo è una rivista annuale di storia dell’arte dedicata agli scambi artistici tra l’Italia, la Francia e l’Europa, dal Rinascimento ai nostri giorni.
Costituisce uno spazio aperto alle ricerche più attuali che interessano la storia dell’arte nei suoi argomenti come nei suoi metodi.

Si compone di diverse rubriche: la rubrica dossier il cui tema varia a ogni numero, la rubrica varia che contiene articoli non necessariamente in relazione con il tema dell’anno, la rubrica regards critiques che riunisce diversi punti di vista storiografici e infine una sezione Storia dell’arte a Villa Medici, riguardante le attività scientifiche e patrimoniali dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici. Infine, nella rubrica champ libre, Studiolo accoglie i testi proposti dai borsisti dell’anno in corso.

Dossier tematico: La mano dell’artista

Tra queste mura dedicate alle meraviglie,
Accolgo e proteggo le opere fatte
Dalla prodigiosa mano dell’artista,
Eguale e rivale del pensiero.
L’una non è nulla senza l’altro.

Questi celebri versi di Paul Valéry, esprimono con forza l’idea dei teorici dell’arte da Alberti a Vasari che cercano di mostrare che l’arte non è una pratica semplicemente meccanica ma un’espressione superiore dell’ispirazione creatrice. Lo slittamento linguistico e successivamente concettuale dalla “mano” alla “maniera” e dalla “maniera” allo “stile” sottolinea l’importanza delle poste in gioco/sfide simboliche e speculative dell’opera. La mano dell’artista diviene progressivamente il simbolo stesso della creazione artistica in un’interpretazione demiurgica dell’artista il quale incarna perfettamente, fino alla sua realizzazione anagogica, La main de Dieu di Rodin (1902).

Tuttavia, qualche anno più tardi, il primo ready-made di Marcel Duchamp provoca una rottura estetica che inverte brutalmente questo paradigma. Di fatto, durante tutto il XX secolo, una parte sempre crescente della produzione artistica volge uno sguardo critico e sospettoso sulla pratica artistica del bel mestiere e dell’antica valorizzazione della mano.

Il numero 16 della rivista Studiolo s’interessa a tutte le sfide concettuali intorno alla mano dell’artista in una prospettiva tanto storica quanto storiografica senza trascurare le questioni di stile e di attribuzione.

 

Gli articoli possono essere pubblicati in tre lingue – francese, italiano o inglese – e devono essere inediti. Per le rubriche dossier, varia e regards critiques, gli articoli possono essere redatti da un minimo di 30 000 a un
massimo di 80 000 battute (spazi e note inclusi). Per la rubrica Storia dell’arte a Villa Medici, un minimo 10 000 e un massimo di 50 000 (spazi e note inclusi).
Le opere riprodotte devono essere fornite dagli autori in alta definizione e libere da diritti.
Gli autori sono tenuti a formattare e adeguare l’articolo alle norme editoriali dell’Accademia di Francia a Roma. L’articolo deve essere accompagnato da un riassunto di 800 battute (max.) e da una biografia dell’autore,
sempre entro le 800 battute, in cui devono figurare l’attuale qualifica, le ricerche in corso e le recenti pubblicazioni, complete di indirizzo di posta elettronica. Riassunto e biografia devono essere redatti e
trasmessi in due documenti separati.
I documenti saranno inviati, in formato Word, per posta elettronica all’attenzione di Patrizia Celli, segretaria di redazione, all’indirizzo: [email protected].

Scadenza consegna articoli: 15 dicembre 2018
Pubblicazione: fine 2019

Direttore della pubblicazione: Muriel Mayette-Holtz
Caporedattore: Jérôme Delaplanche
Coordinamento editoriale: Patrizia Celli e Cecilia Trombadori
Comitato di redazione: Marc Bayard (Mobilier National), Olivier Bonfait (Université de Bourgogne), Maurice Brock (CESR, Tours), Luisa Capodieci (Université Paris 1 Panthéon – Sorbonne), Stefano Chiodi (Università di Roma 3), Elena Fumagalli (Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia), Sophie Harent (musée Magnin, Dijon, June Hargrove (University of Maryland), Michel Hochmann (EPHE), Dominique Jarrassé (Université de Bordeaux 3, École du Louvre), Fabrice Jesné (École Française de Rome), Christophe Leribault (Petit-Palais, Paris), François-René Martin (ENSBA, École du Louvre), Maria Grazia Messina (Università degli Studi di Firenze), Patrick Michel (Université Charles de Gaulle – Lille 3), Philippe Morel (Université Paris 1 Panthéon – Sorbonne), Pierre Pinon (CNRS), Rodolphe Rapetti (Ministère de la culture), Patricia Rubin (Institute of Fine Arts, New York), Tiziana Serena (Università degli Studi di Firenze), Anne-Elisabeth Spica (Université de Lorraine).