Vincenzo Mancuso

Residente
02.10.2023 - 03.11.2023

Residenza Medici Daniel Arasse con l'École française de Rome

Storia dell'arte

Biografia

Vincenzo Mancuso (Italia, 1987) ha conseguito un dottorato di ricerca in Storia dell’Arte Moderna (Università della Sorbona, EPHE) ed è stato in passato ricercatore presso l’Institut National d’Histoire de l’Art. Il suo lavoro di tesi si è concentrato sui dipinti d’altare di Carlo Maratti, a cui ha dedicato diversi articoli. La sua ricerca attuale sta esaminando le pratiche del mestiere di pittore a Roma e in Sicilia nell’ambito del programma “La pittura nelle città dell’Europa meridionale nel XVII e XVIII secolo” dell’Università di Perpignan.

Progetto

In residenza a Villa Medici, Vincenzo Mancuso svilupperà un progetto di ricerca su “La professione di pittore e la pratica della pittura devozionale a Roma (1650-1700): un’arte senza tempo o una pratica di bottegaro? Fin dalla sua fondazione nel 1563, l’Accademia di San Luca era composta da due corpi di pittori, i “maggiori” e i “minori”. I primi erano riuniti nella “congregazione dei pittori eletti” e i secondi in una “compagnia”. Secondo gli “statuti” dell’Accademia, i pittori che appartenevano alla “congregazione” dovevano essere in grado di “lavorare da soli, senza ricorrere a disegni o modelli altrui”. In questo modo, gli accademici volevano distinguersi dai pittori, che a Roma erano numerosi, che producevano copie, spesso di immagini devozionali o ritratti, che venivano venduti al dettaglio a un vasto pubblico. I pittori che producevano piccole immagini devozionali per questo mercato redditizio rischiavano quindi di essere esclusi dalla gerarchia accademica. Un caso emblematico è quello di Giovan Battista Salvi, detto il Sassoferrato (1609-1685), che produsse un gran numero di dipinti devozionali di alta qualità. La natura seriale del suo lavoro non gli permise di ottenere un riconoscimento istituzionale o critico. Al contrario, Carlo Maratti (1625-1713), anch’egli considerato un pittore “madonnaro”, fu un acclamato accademico e direttore dell’Accademia di San Luca in diverse occasioni. Mettendo insieme questi artisti, questo progetto esamina la pittura devozionale attraverso le nozioni di “copia” e “replica” nel collezionismo e nella letteratura artistica del XVII secolo.

Residenza Medici Daniel Arasse

con l'École française de Rome

Dal 2001, l'Accademia di Francia a Roma e l'École française de Rome assegnano ogni anno 8 borse di studio Daniel Arasse per missioni di storia dell'arte. A partire dal 2021, queste borse di studio sono destinate a ricercatori francofoni di dottorato e post-dottorato (per una prima borsa post-dottorato) in storia dell'arte che desiderano recarsi a Roma per svolgere ricerche nelle istituzioni romane e/o altrove in Italia sul periodo moderno e contemporaneo. Non è richiesto alcun requisito di nazionalità. La borsa di studio ammonta a 1.000 euro al mese.

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