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I giovedì della Villa | 23 novembre

19.00
il corpo delle donne nell’arte sacra
Conferenza di Lucetta Scaraffia

Nell’arte sacra cristiana occidentale il corpo femminile costituisce, al tempo stesso, un pericolo da neutralizzare e un simbolo da glorificare, in quanto tramite sacro, indispensabile per l’Incarnazione. Tutte le immagini femminili si pongono quindi all’interno di questa contraddizione, non facile da affrontare ma anche origine di splendide opere d’arte. Se la forza dirompente della nudità femminile appare per la prima volta nelle medievali madonne del latte, con il Rinascimento il corpo delle Vergini diventa sempre meno ieratico e più umano e sessuato. Nasce anche una produzione parallela, che attraverso temi della storia sacra, come la Maddalena penitente o Susanna e i vecchioni, danno agli artisti la possibilità di rappresentare nudità femminili meno caste, indubbiamente più conturbanti. Il controllo delle immagini da parte delle gerarchie ecclesiastiche in atto dopo Trento riporta il corpo femminile all’interno di un ventaglio di possibilità più ristretto, che mortifica le possibilità sia di suscitare sensazioni erotiche, sia di sacralizzare il corpo materno di Maria.
Una lettura storico-antropologica di queste immagini permette di fare luce sul ruolo simbolico esercitato dalle donne in queste società, e quindi di comprendere meglio la condizione femminile nella storia.
Lucetta Scaraffia, storica, si è occupata soprattutto di storia delle donne e di storia del cristianesimo, con particolare attenzione alla religiosità femminile. È membro del Comitato nazionale di bioetica e Consultore del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione. È inoltre editorialista per Il Messaggero e per l’Osservatore Romano – per cui coordina il mensile Donne, Chiesa, Mondo dal maggio 2012 –, e collabora con il Sole24ore e con diverse altre riviste.

20.30
Il disegno umoristico dalla preistoria a oggi
Incontro con Voutch

Il disegno umoristico ha svolto una funzione fondamentale nello sviluppo delle società umane. Questa, la sorprendente conclusione cui sono giunti diversi noti studiosi riunendo i risultati delle loro ricerche archeologiche, aiutati in questo da nuove e rivoluzionarie tecnologie, come i sistemi di tracciabilità laser degli aminoacidi o la ricostruzione in 3D degli odori corporei vecchi di diverse migliaia di anni.
Sembrerebbe che il disegno umoristico sia stato un potente catalizzatore culturale estremamente potente e abbia forgiato, grazie al riso – complice, quindi aggregante – l’identità propria a ciascuna delle grandi civiltà che hanno preceduto la nostra, dalle turbolente tribù celtiche d’Irlanda ai Maya messicani, dagli Inuit alle popolazioni mesopotamiche.
È giunto quindi il momento di fare il punto sui nuovi e spettacolari progressi che mettono in discussione buona parte delle nostre certezze in questo campo, in particolare il celebre aforisma di Oscar Wilde: “Il riso è proprio dell’uomo inglese”.
Voutch è un disegnatore umorista che pubblica regolarmente in numerose riviste francesi. Ha pubblicato nove libri di disegno umoristico, tra i quali Tout se mérite (Cherche midi éditeur), nel 2013.

 

Estratto dall’album Chaque jour est une fête (le cherche midi), pubblicato nel 2004 e recentemente in 2014

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