Dal 12 novembre 2022 al 12 febbraio 2023 Collection Lambert en Avignon A cura di Victorine Grataloup e Stéphane Ibars
Il PROGRAMMA:
WEEKEND INAUGURALE SABATO 12 & DOMENICA 13 NOVEMBRE Il programma di spettacoli dal vivo e l’accesso alla mostra sono gratuiti, senza prenotazione. →Scopri il programma del weekend inaugurale
Il festival ¡Viva Villa! è stato creato nel 2016 su iniziativa della Casa de Velázquez a Madrid, di Villa Kujoyama a Kyoto e dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici. È nato dal desiderio comune di creare un evento regolare presentato in Francia e che riunisca gli artisti, i creatori e i ricercatori ospitati da queste tre istituzioni francesi situate all’estero.
Organizzato ogni due anni sotto forma di biennale, questo evento offre uno sguardo alla diversità del lavoro dei residenti attraverso proposte che decompartimentano il campo estetico e incoraggiano il dialogo tra le diverse discipline.
Quest’anno, ¡Viva Villa! si concentrerà ancora una volta sul far parlare i professionisti dal luogo della loro pratica, presentando il loro lavoro sotto forma di una mostra collettiva multidisciplinare, un programma di performance dal vivo e una pubblicazione.
Intitolata Ce à quoi nous tenons, l’edizione del 2022 si riferisce al testo della filosofa ecofemminista Émilie Hache, Ce à quoi nous tenons – Propositions pour une écologie pragmatique, pubblicato dalle Éditions La Découverte nel 2011.
La questione dell’ecologia occupa un posto centrale in questa edizione del festival in quanto investita da creatori e ricercatori contemporanei, spesso pensata insieme ai femminismi, alla questione delle lotte e più in generale in relazione all’emergere di nuovi esperimenti morali e politici.
La questione dell’ospitalità (quella degli artisti in residenza, ma anche del pubblico delle istituzioni culturali) è anche al centro del progetto artistico di ¡ Viva Villa!
L’inaugurazione della mostra sarà seguita, sempre alla Collection Lambert, da un ricco programma di concerti e spettacoli, e poi da una
Organizzato ogni due anni sotto forma di biennale, questo evento offre uno sguardo alla diversità del lavoro dei residenti attraverso proposte che decompartimentano il campo estetico e incoraggiano il dialogo tra le diverse discipline.
Quest’anno, ¡Viva Villa! si concentrerà ancora una volta sul far parlare i professionisti dal luogo della loro pratica, presentando il loro lavoro sotto forma di una mostra collettiva multidisciplinare, un programma di performance dal vivo e una pubblicazione.
Intitolata Ce à quoi nous tenons, l’edizione del 2022 si riferisce al testo della filosofa ecofemminista Émilie Hache, Ce à quoi nous tenons – Propositions pour une écologie pragmatique, pubblicato dalle Éditions La Découverte nel 2011.
La questione dell’ecologia occupa un posto centrale in questa edizione del festival in quanto investita da creatori e ricercatori contemporanei, spesso pensata insieme ai femminismi, alla questione delle lotte e più in generale in relazione all’emergere di nuovi esperimenti morali e politici.
La questione dell’ospitalità (quella degli artisti in residenza, ma anche del pubblico delle istituzioni culturali) è anche al centro del progetto artistico di ¡ Viva Villa!
L’inaugurazione della mostra sarà seguita, sempre alla Collection Lambert, da un ricco programma di concerti e spettacoli, e poi da una giornata professionale proposta in associazione con la Région Sud: un forum che permette agli artisti di incontrare le strutture culturali per proseguire i progetti artistici e di ricerca avviati durante la residenza.
Victorine Grataloup è curatrice e ricercatrice, cofondatrice della piattaforma di scambio, ricerca e traduzione artistica Qalqalah قلقلة (con Virginie Bobin) e del collettivo curatoriale Le Syndicat Magnifique (con Thomas Conchou, Anna Frera e Carin Klonowski). Ha studiato storia e teoria dell’arte all’École des Hautes Études en Sciences Sociales (EHESS, Parigi), alla Humboldt Universität (Berlino) e all’Université Paris I Panthéon-Sorbonne, dove oggi insegna economia dell’arte, e ha lavorato al Palais de Tokyo, al KADIST, al Bétonsalon – Centre d’art et de recherche e al Cneai prima di diventare curatrice indipendente. Il suo lavoro è transdisciplinare e collaborativo, all’incrocio di questioni artistiche, politiche e sociali.
Nel 2020-2021, è vincitrice della borsa di ricerca curatoriale del Centre national des arts plastiques con un progetto sulle acquisizioni di artisti del Maghreb, del Mashreq e della Penisola Arabica, e lavora in parallelo con l’École des Actes, una micro-istituzione culturale sperimentale che lavora tra i linguaggi della situazione di Aubervilliers e Seine-Saint-Denis.
Stéphane Ibars è entrato a far parte dell’équipe della Collection Lambert nel 2006 per sviluppare la comunicazione, la programmazione culturale (simposi, conferenze, proiezioni di film, incontri, letture, concerti, festival musicali), il luogo della danza-spettacolo e i vari partenariati con strutture culturali regionali, nazionali e internazionali. In seguito è diventato uno dei suoi curatori e attualmente ne è il vice direttore artistico.
Allo stesso tempo, insegna storia dell’arte contemporanea, estetica e storia delle controculture in diverse università (Nîmes, Montpellier, Avignone), presso l’Ecole Supérieure d’Art d’Avignon, e sviluppa un’attività curatoriale indipendente attraverso la quale si interroga sui legami tra arte contemporanea e controculture. I suoi oggetti di studio sono: l’emergere delle nuove avanguardie americane negli anni Sessanta-Settanta e la loro influenza sull’arte degli ultimi 40 anni; le scene alternative newyorkesi degli anni Ottanta-Novanta; le pratiche artistiche femministe; il rapporto tra scene artistiche contemporanee e controculture. Alcune mostre alla Collection Lambert: Rifletterò ciò che sei (Intimacy in the Collection Lambert); De leur Temps 6, Collectionner au XXIe siècle (ADIAF), Basquiat Remix (Basquiat, Picasso, Matisse, Twombly) ; Miryam Haddad, Le sommeil n’est pas un lieu sûr ; Various Days (Delgado + Fuchs, Zimoun) ; Francesco Vezzoli, Le lacrime dei poeti (Francesco Vezzoli regarde Cy Twombly, Louise Lawler, Giulio Paolini) ; Claire Tabouret, Les veilleurs ; Knusa / Insert Coins (Cindy Van Acker, Christian Lutz) ; Mémoires sauvées du vent (Jeunes diplômés des écoles de Marseille, Arles, Avignon) ; Amos Gitai, Chronique d’un assassinat annoncé ; Lawrence Weiner, De l’autre côté du fleuve ; ainsi que les accrochage du fonds.