Thierry è cieco da quasi quarant’anni. Come attore dilettante, ricostruisce la memoria di uno spettacolo che lo ha sconvolto ma di cui non ricorda né il titolo né i nomi dei personaggi. Un’esperienza teatrale avvincente sulla percezione, la memoria e la costruzione del sé.
Per la stesura di questo spettacolo, che si interroga sul posto delle immagini nel nostro modo di percepire la realtà, Lorraine de Sagazan, borsista a Villa Medici, e lo scrittore Guillaume Poix hanno raccolto testimonianze di persone cieche o ipovedenti con l’obiettivo di testare il loro rapporto con la memoria e la finzione. Partendo da un’indagine sulla percezione, La Vie invisible si trasforma in un’inquietante meditazione sulla nozione di punto di vista, supportata dall’esperienza di una persona non vedente.
Questo spettacolo è già stato presentato più volte sulla scena francese. Per la sua prima italiana, invita gli spettatori a un’esperienza sensoriale e visiva nel Grand Salon di Villa Medici, introducendo il pubblico alla misteriosa e singolare condizione dei cosiddetti esseri cie.
Lorraine de Sagazan
Parallelamente alla formazione come attrice, Lorraine de Sagazan ha seguito gli studi in filosofia. Per formarsi come regista teatrale, nel 2014 parte per Berlino per assistere Thomas Ostermeier. Al suo ritorno, si dedica ad adattamenti di testi di repertorio, quali: Démons di Lars Noren, Casa di bambole di Henrik Ibsen e Senzapadre di Anton Čechov, presentati alle Nuits de Fourvière, al Centquatre e al MC93.
Nel 2020, intraprende un nuovo ciclo del suo lavoro mettendo in discussione il modo in cui la narrativa può rispondere alla realtà. Queste ricerche danno vita a due primi spettacoli: La Vie invisible e Un sacre, creati al Théâtre de la Ville di Parigi e al Théâtre Gérard Philipe a Saint-Denis, dove Lorraine de Sagazan è artista associato. I suoi progetti poliedrici, che combinano performance, arti performative e arti plastiche, sono stati presentati in Francia e all’estero.
Guillaume Poix
Guillaume Poix è scrittore, drammaturgo e traduttore.
Nel 2014 ha pubblicato la sua prima opera teatrale, Straight, vincitrice dell’Aiuto nazionale per la creazione di testi teatrali di Artcena e del Prix des Journées de Lyon des Auteurs de Théâtre nel 2014, del Prix Godot des lycéens e del Prix Sony Labou Tansi des lycéens nel 2016. Seguono Et le ciel est par terre, Tout entière, Fondre e Soudain Romy Schneider (finalista al Grand Prix de littérature dramatique 2020, trasmesso su France Culture nel settembre 2021 – Grand Prix de la Fiction radiophonique francophone de la Société des Gens de Lettres 2022).
Dal 2019 collabora con la regista Lorraine de Sagazan. Insieme hanno creato L’Absence de père basato su Platonov di Cechov (2019), La vie invisible (2020, trasmesso su France Culture nel marzo 2021) e Un sacre (2021).