Antonin Artaud al cinema

25, 26, 27 novembre In occasione della manifestazione “Antonin Artaud. Variazioni Italiane” (Roma, 22 novembre – 4 dicembre 2011), L’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici e l’Ambasciata di Francia in Italia presentano il 25, 26 e 27 novembre, una selezione di film degli anni Venti e Trenta, che hanno visto la partecipazione di Artaud come attore. Dal 1923 al 1935, Antonin Artaud recita in 22 film, tra i quali ci sono una serie di capolavori assoluti del cinema muto. Le apparizioni sullo schermo di Artaud sono sempre fugaci, ma emanano una forza ipnotica che è difficile da dimenticare. Allucinato in Napoléon di Abel Gance in cui interpreta il personaggio di Marat, profondamente mistico nel monaco Massieu di La passion de Jeanne d’Arc di Abel Gance, in trance negli spezzoni di La fin du monde dello stesso Gance, le sue apparizioni fugaci sul grande schermo, testimoniano in modo ineguagliabile, di quello che poteva essere, per lui, l’arte crudele dell’attore. I film saranno presentati da esperti del teatro e del cinema. Programma Venerdì 25 novembre Ore 20.30 | Carta bianca a Dominique Païni che presenterà un montaggio inedito di estratti di film, che riunisce per la prima volta le apparizioni sullo schermo di Antonin Artaud. A seguire | Proiezione di Artaud cité/Atrocités di André S. Labarthe , 2001, 47′ Profondamente influenzato dal lavoro di Antonin Artaud, come da Georges Bataille e Philippe Sollers, André S. Labarthe realizza nell’ambito di una serie di documentari dal titolo Un siècle d’écrivains , un ritratto sentimentale del poeta dalla cui opera è stato, con le sue stesse parole “trafitto come da un pugnale”. Egli ha reso omaggio a questa figura luminosa della letteratura del secolo scorso,  mettendo in risalto ciò che ancora oggi lo rende profondamente attuale. In presenza del regista, che terrà inoltre una conferenza sul tema “A cosa ci serve Arnaud oggi”. Sabato 26 novembre Ore 18.00 | Proiezione di Faits divers di Claude Autant-Lara , 1923, 25′, con Louise Lara Fait divers mette in scena un triangolo amoroso dove Artaud interpreta “Mr. M”, l’amante che poi finirà ucciso dal marito geloso. Giovane cineasta d’avanguardia, Claude Autant-Lara dà con questo primo cortometraggio una testimonianza unica sul carattere sperimentale della ricerca cinematografica degli anni Venti: l’uso ricorrente del primo piano, il giocco sulla sovrapposizione delle immagini, un gusto pronunciato per il contrasto ombra / luce : tutti artifici che erano utilizzati allora anche dagli ambienti surrealisti e i cui effetti, un cineasta come Germaine Dulac svilupperà nel film che realizzerà nel 1927 su una sceneggiatura di Artaud, La coquille et le clergyman . A seguire | Proiezione di L’opéra de quat’sous (L’opera da tre soldi ) di Wilhelm Pabst , 1931, 104′, con Albert Préjean, Florelle e Gaston Modot. Londra, inizio del secolo scorso, Mackie Messer, capo della criminalità organizzata che terrorizza la città, sposa Polly, la figlia di Peachum, re dei mendicanti. Contrario a questo matrimonio, quest’ultimo architetta di far arrestare il genero. Artaud interpreta qui un apprendista mendicante, membro del clan di Peachum. Davanti ad uno specchio, e sotto lo sguardo dei mendicanti riuniti, compone poco a poco, con un sacco di stracci e accessori vari, il suo “personaggio” – un vero e proprio esempio di meta-cinema in cui il lavoro dell’attore è messo a nudo. “Io – dice Artaud parlando del suo ruolo nel film di Pabst – recito questa scena superba davanti allo specchio, dove studio i miei stessi gesti artefatti” (1930). Si può ricordare a questo proposito che Brecht aveva messo in scena al teatro, tre anni prima, questo stesso dramma ispirato a The Beggar’s Opera del drammaturgo inglese John Gay (1728). Presentato da Paola Quarenghi. Ore 20.30 | Proiezione di Liliom (La leggenda di Liliom) di Fritz Lang , 1934, 120′, con Charles Boyer, Madeleine Ozeray e Robert Arnoux. Adattamento poetico del lavoro dello scrittore ungherese Ferenc Molnar, il film di Fritz Lang racconta la storia di Liliom, giovane seduttore poco raccomandabile che una svolta insolita degli eventi porta gradualmente a riflettere sul proprio destino. Attraverso l’espediente del déjà vu tra realismo e fantasia, Lang realizza una favola onirica sulla libertà umana. Artaud recita qui l’angelo custode di Liliom. Appare sotto le spoglie di un arrotino con la voce cavernosa e gli occhi contornati di scuro, inquietante e profetico. Presentato da Antonella Ottai. Domenica 27 novembre Ore 18.00 | Proiezione di L’Argent di Marcel Lherbier , 1928, 164′, con Pierre Alcover e Brigitte Helm. Adattamento dell’omonimo romanzo di Zola, il film è incentrato sul personaggio di Aristide Saccard e ritrae gli eccessi di un capitalismo finanziario senza scrupoli. Se Zola si era ispirato al crack finanziario dell’Unione generale del 1881-1882, il film di Lherbier possiede una strana dimensione preveggente, essendo stato girato appena un anno prima del grande crollo del mercato azionario che travolse l’Europa. Un film che anche oggi risuona di una contemporaneità e attualità sconvolgente. Artaud appare come il segretario Mazaud, giovane apprendista di Saccard, che diventa l’alter ego del suo capo. Perfido e ossequioso, incarna alla perfezione il personaggio del delatore, dalla falsa innocenza. Presentato da Lorraine Dumenil. Ore 21.00 | Proiezione di La passion de Jeanne d’Arc (La passione di Giovana d’Arco) di Carl Theodor Dreyer , 1928, 110′, con Renée Falconetti. Carl Theodor Dreyer racconta i momenti finali della vita di Giovanna d’Arco mettendo in scena il processo che ha opposto la Pulzella d’Orléans ai suoi giudici, il 14 febbraio, 1431. Grazie all’interpretazione di Renée Falconetti, il film è intriso di un ascetismo mistico che colpisce i sentimenti. L’uso straordinario dei primi piani costituisce lo stile unico di questo capolavoro del cinema muto degli anni Venti. Artaud interpreta qui il monaco Massieu incaricato di far abiurare Giovanna d’Arco al suo processo. Opponendosi ai giudici, egli crea un personaggio ribelle che assiste la pulzella nei suoi ultimi momenti di vita. I primi piani alternati di Renée Falconetti e di Artaud nella scena del rogo, sono tra i momenti più commoventi di questo grande film. Presentato da Alessandro Cappabianca. Per maggiori informazioni sulle sinossi di questi film e la partecipazione di Artaud in essi, si veda il saggio di Dominique Païni , realizzato con il sostegno documentale di  Gabriella Trujillo (Artaud, volti/labirinti: film, disegni, documenti, catalogo della Mostra al PAC di Milano, 6 dicebre 2005-1 febbrai 2006, a cura di Jean-Jacques Lebel e Dominique Païni, 5 continenti, 2005). Informazioni pratiche Entrata libera nel limite dei posti disponibili. Tutti i film saranno proiettati in versione originale, tranne Artaud cité/Atrocités e Liliom , presentati in versione originale sottotitolata in italiano.

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